Questa volta, invece del solito discorso su quanto gli Oscar siano importanti a livello mediatico e comunque – per un modo o per un altro – “affascinanti”, voglio proprio concedermi un angolo di campanilismo.
MA VIENI CHE LA GRANDE BELLEZZA HA VINTO L’OSCAR! ANDIAMO PAOLONE!
Finito il momento goduta nazional-popolare, vi invito:
1) a rileggervi la mia recensione di cotal vincitore.
2) a gustarvi la mia solita disamina delle 8 principali categorie – cliccando sui titoli dei film verrete rispediti alla mia recensione, qualora disponibile.
LEGENDA
GRASSETTO: Vincitore.
SOTTOLINEATO: Vincitore nella mia modestissima opinione.
ROSSO: Nome che avrei selezionato per la cinquina.
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Richard Linklater (Before Midnight)
Billy Ray (Captain Phillips – Attacco In Mare Aperto)
John Ridley (12 Anni Schiavo)
Terence Winter (The Wolf Of Wall Street)
Steven Coogan (Philomena)
Purtroppo su entrambe i premi di sceneggiatura dovrò sospendere il giudizio. Picchiatemi pure, ma è così. Per quanto riguarda gli script adattati da precedenti lavori, il problema è che avendone visti solo 2 su 5 (tra cui il vincitore) non me la sento di esprimere un parere preciso. Onestamente dubito di essere troppo d’accordo, visto che già trovo la sceneggiatura di Winter per The Wolf Of Wall Street superiore, ma comunque ai posteri eccetera…
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Eric Singer e David O. Russell (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
Woody Allen (Blue Jasmine)
Spike Jonze (Lei – Her)
Bob Nelson (Nebraska)
Craig Borten e Melisa Wallack (Dallas Buyers Club)
Qua invece non è colpa mia, bensì della sempre più ottima distribuzione italiana, che non è riuscita a portare in tempo nelle sale il vincitore del premio. Ho visto gli altri quattro candidati, ma finchè non vedo il trionfatore della categoria non posso davvero permettermi di sparare a zero un parere (anche perchè io adoro Jonze, e sono pressochè certo che questo Her farà faville in casa Cinemalato).
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Sally Hawkins (Blue Jasmine)
Julia Roberts (I segreti Di Osage County)
Lupita Nyong’o (12 Anni Schiavo)
Jennifer Lawrence (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
June Squibb (Nebraska)
“Ora incomincian le dolenti note a farmisi sentire”. L’unica assente delle 5 alla mia visione è Julietta Roberts, che dubito possa smuovere troppo gli equilibri. Onestamente trovo non solo assurdo il premio alla Nyong’o (che appare davvero pochissimo – e quando una appare così poco solitamente mi infastidisce che riceva simili premi, seppur nella categoria di supporto), ma anche che la competizione fosse tra lei e la Lawrence di American Hustle: Sally Hawkins in Blue Jasmine e la vecchietta sprint di June Squibb in Nebraska erano decisamente le mie favorite – tutt’altro personaggio e tutt’altro modo di recitare, decisamente più di mio gradimento. Sto seriamente pensando a qualche possibile rimpiazzo, a qualche nome importante rimasto fuori dalla cinquina, ma non mi vengono in mente serie competitrici. Credo sia stata una delle annate “migliori” in quanto a nomination, nella storia dell’Academy.
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Barkhad Abdi (Captain Phillips – Attacco In Mare Aperto)
Bradley Cooper (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
Jonah Hill (The Wolf Of Wall Street)
Michael Fassbender (12 Anni Schiavo)
Jared Leto (Dallas Buyers Club)
Non so cosa pensare, onestamente. Leto è strepitoso in Dallas Buyers Club, ma quella che ritenevo la mia performance preferita nella categoria “sine dubio” è stata invece messa in questione dalla strepitosa prova di Fassbender in 12 Anni Schiavo (al più presto la recensione!). Credo che alla fine mi limiterò al plauso per il cantante dei 30 Seconds To Mars, sicuramente più bravo in campo cinematografico che non in quello musicale, e per la fragilissima (in tutti sensi) Drag Queen che incarna nel suddetto film. Bravo/a Jared/Rayon! (Anche qui non mi vengono in mente molti nomi utili per un rimpiazzo, onestamente)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Amy Adams (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
Cate Blanchett (Blue Jasmine)
Sandra Bullock (Gravity)
Judi Dench (Philomena)
Meryl Streep (I Segreti Di Osage County)
CATE, CATE, CATE! L’altra vittoria, insieme a quella del buon Sorrentino, per cui “godo come un riccio” (cit. Tiziano Crudeli). Non solo Cate è una delle più grandi attrici della sua generazione (ma anche più in generale); non solo è stata defraudata almeno un paio di volte (mi vengono in mente Elizabeth agli Oscar 1999 e Io Non Sono Qui agli Oscar 2008); ma si prende la sua rivincita in un film dell’amatissimo Woody! E con una Signora Prestazione di tutto rispetto. Non ho visto due nomi importanti, ovvero la Dench di Philomena e la Streep di Osage County, ma qui mi sento di fare l’azzardo: trattasi di premio Strameritato! Grande Cate e grande Blue Jasmine! Anche qua non mi viene in mente un granchè nel reparto “panchina”: forse potevano almeno nominare le due strepitose attrici di La Vita Di Adele, ma era davvero difficile aspettarsi una simile nomination per due attrici straniere…
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Bruce Dern (Nebraska)
Chiwetel Ejiofor (12 Anni Schiavo)
Christian Bale (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
Leonardo DiCaprio (The Wolf Of Wall Street)
Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
LA gara della serata – difficilmente ricordo un così alto livello addirittura di 3 dei cinque candidati. E anche nel mio personale cuoricino la sfida tra McConaughey, DiCaprio e Dern è stata dura et ardua: ma alla fine il malinconicamente grandioso Woody/Bruce Dern dell’eccellente Nebraska ha trionfato. E speravo, come in un bel sogno, che potesse trionfare anche nella realtà – dove invece, a ricordarmi come mai non potrei mai essere un membro votante dell’Academy – ha vinto addirittura quello che ritengo il “peggiore” della terzina. Comunque lode all’ottimo McConaughey di Dallas Buyers Club, augurandomi che continui su questa ottima strada; un abbraccio di consolazione a Leo, che non riesce mai a vincerla ‘sta statuetta (nonostante la grande prova in The Wolf Of Wall Street); un inchino al già citato Dern e alla sua commovente performance; un “buu” di disapprovazione all’Academy per aver nominato il bolsissimo Bale di American Hustle invece del solitario Oscar Isaac per A Proposito Di Davis.
MIGLIOR REGIA
Alfonso Cuarón (Gravity)
Steve McQueen (12 Anni Schiavo)
David O. Russell (American Hustle – L’Apparenza Inganna)
Martin Scorsese (The Wolf Of Wall Street)
Alexander Payne (Nebraska)
Tralasciando che adoro la posa che ha fatto Alfonsone con le sue due statuette – una anche per il montaggio -, credo che l’unico competitore serio al buon Cuarón fosse Alexander Payne per Nebraska: il vibrante Scorsese, per quanto mi riguarda, non era comunque al livello del delicatissimo tocco di Payne e della sorprendente e allucinante mezz’ora iniziale di Gravity – il senso di vuoto, paura e spaesamento che riesce a creare, al contempo però mantenendo intatto il fascino e la meraviglia dello spazio cosmico, è incredibile. E alla fine è giusto che il premio, tra la sensibilità emotiva e la perizia tecnica, vada alla seconda in questa categoria. Bravo Alfonso, e bravi giurati! Un po’ meno lo siete stati in fase di nomina, visto che il prevedibilissimo O. Russell di American Hustle ha tolto un posto ai fratellini Coen per A Proposito Di Davis.
MIGLIOR FILM
12 Anni Schiavo
American Hustle – L’Apparenza Inganna
Captain Phillips – Attacco In Mare Aperto
Dallas Buyers Club
Gravity
Lei – Her
Nebraska
Philomena
The Wolf Of Wall Street
Mi mancano ben 3 candidati (Captain Phillips, Her e Philomena), ma posso già dire un paio di cose.
1) 12 Anni Schiavo è il solito film di McQueen: bello, potenzialmente fortissimo, ma si perde in alcuni punti.
2) Dubito seriamente che
Nebraska possa essere scalzato dalla cima del Podio di qui alla fine della Stagione (e ancora mancano quattro mesi).